FRANCO LASTRAIOLI

PITTORE FIORENTINO

E' nato a Firenze nel 1931, dove vive e lavora.

Nel 1924 André Breton pubblicava il primo Manifesto del Surrealismo, con il quale spiegava il significato del movimento, ossia il tentativo di esprimere l'"io" interiore in piena libertà, per raggiungere la quale, in pittura come in qualsiasi  altro campo, occorre - secondo il Surrealismo - lasciarsi guidare dall'inconscio, come accade nel sogno, quando le immagini si susseguono senza un legame apparente,rivelando la nostra realtà recondita,molte volte ignota a noi stessi.

Molte avanguardie storiche, pur lasciando un seme importante, si sono esaurite nel giro di pochi anni. Il Surrealismo, al contrario, è una delle poche che ha rivestito un ruolo primario nello svolgimento della pittura moderna fino ad oggi, anche perché alcuni pittori propriamente surrealisti sono tuttora viventi ed operanti. Fra questi è Franco Lastraioli,un artista che, nel panorama piuttosto ripetitivo dell'arte contemporanea, pur muovendosi nell'ambito di una corrente nata nel lontano 1924, ne ha inteso tutta l'attualità, esprimendo liberamente se stesso con un linguaggio adeguato ed autonomo. Una delle sue caratteristiche principali è la precisione meticolosa nella resa degli oggetti rappresentati. Questa esattezza veristica da trompe-l'oeil supera la capacità dell'occhio umano, o, meglio della ragione -cui l'occhio trasmette le immagini - che coglie in sintesi tutto ciò che vediamo. Essa crea perciò una realtà diversa da quella che siamo abituati a conoscere,più analitica,più "reale" del reale, ossia "surreale". Ma non basta. Lastraioli raggiunge la surrealtà anche togliendo dal loro ambiente oggetti concretamente esistenti,ma profondamente diversi uno dall'altro,e accostandoli in apparente assurdità.

Torna in mente,a questo proposito,un esempio celebre di Lautréamont,ripreso anche da Max Ernst, secondo il quale,nella pittura surrealista, può essere "bello ...l'incontro casuale di una macchina per cucire con un ombrello su un tavolo operatorio", perché le due realtà si trovano assurdamente "in un luogo dove tutte e due si sentono estranee", sfuggendo così alla propria identità e facendo l'amore fra loro.

Ho citato questa frase perché essa dimostra come Lastraioli si inserisca nel solco più autentico del surrealismo storico.Devo aggiungere subito però che,nel surrealismo storico questi accostamenti eterogenei danno luogo spesso a un sottile senso di angoscia(si pensi ad Ernst, a Masson, a Delvaux,allo stesso Magritte che del nostro pittore è uno degli antecedenti più diretti),Lastraioli invece riesce, attraverso essi, ad esprimere una sorta di gioia,quasi una fuga dalla realtà drammatica della vita giornaliera per rifugiarsi nella bellezza del sogno. In relazione a questo, Dino Buzzati scriveva giustamente: "I sogni di Lastraioli sono gioconde favole,in un'aria tersa da mattino di primavera,con scarso mistero, in chiave di festa".

E il pittore dice di se stesso:

"Ho sempre lavorato con la certezza che dipingere sia un'importante ragione di vita. La dimensione fantastica è la componente principale della mia pittura, la quale nasce dall'incontro di oggetti carichi di significati diversi. Sono visioni di un mondo in cui,per prodigio,il sogno distrugge la realtà, con il risultato consolatore di partire sulle ali della fantasia per spazi meravigliosi: è un po' come ritrovare il paradiso perduto dell'infanzia. E' un mondo di sogni dipinti, carico di emozioni e di desideri impossibili, immersi nella nitida luce di una verità interiore assoluta e consolatrice. Dipingo molto, e, dipingendo, vivo."

Sono caratteristiche che Lastraioli ha sempre avuto. Perché, se è vero che è giunto al Surrealismo puro dopo vari anni di studio e di ricerca,è altrettanto vero che, anche quando operava con qualche accento "dada",costruendo macchinari immaginari,egli mostrava la stessa carica fantasiosa, la stessa fuga verso il sogno: c'era sempre in lui qualcosa di sottilmente ironico,c'era soprattutto lo smontare gli oggetti e il rimontarli secondo un ordine diverso. Mi sembra perciò che surrealista lo sia sempre stato,dimostrando tuttavia la propria originalità ed indipendenza,essendo un artista nel senso più alto della parola.

(Dalla Presentazione al Catalogo 1995 di Piero Adorno e da uno scritto autografo del Maestro Franco Lastraioli).  

 

Monografie precedenti

 

Esposizione italiana a Londra del 1888

In memoria di Luigi Mazzantini "El senorito loco"

Un ventaglio realista

Eros & Amor

Il XVII secolo: quando anche giocare era un'arte Ventagli in madreperla colorata La pelle di cigno nei ventagli Il linguaggio del ventaglio Genealogia Gabrielle Zaborowska

XV Mostra del ricamo e del tessuto

La storia raccontata dai ventagli_1

 

La storia raccontata dai ventagli_2

 

 

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